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Leonardo Paoluzzi,
2019 – F.to 16×23, pp. 496
Per la realizzazione di questo lavoro, decisamente unico ed innovativo, ci siamo avvalsi di una grande quantità di informazioni attraverso internet e diversi testi italiani e stranieri; in particolare abbiamo fatto riferimento ai lavori del dr. Valnet, del dott. Franchomme, del dr. Requena e del Maestro taoista Yuen.
Si ringrazia a tal proposito l’amico prezioso e insostituibile Carlo Di Stanislao, l’Associazione AMSA e il Centro Studi Xin Shu di Roma, che attraverso la dottoressa Rossella Brotzu mi ha gentilmente concesso la possibilità di avvalermi delle dispense della loro scuola.
Infine, ma non per ultimo, voglio ringraziare l’amico tipografo, Fabio, per la pazienza con la quale, allegramente (non sempre), impagina i miei lavori.
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A. Sanguinetti, G. Conzo, N. Avenia
2014 – F.to 21×29,7, pp. 152
Questa raccolta di casi clinici è nata dalla consapevolezza che soltanto la concretezza delle esperienze cliniche quotidiane ed a volte l’incertezza che precede la giusta diagnosi possano accrescere la nostra conoscenza. Un vivo sentimento di gratitudine, quindi, va a tutti coloro che con impegno scientifico e grande amicizia hanno voluto proporre il loro personale contributo.
Abbiamo scelto per la copertina “Il Cristo Velato”, scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, esposta nella Cappella Sansevero di Napoli.
La scelta di questo capolavoro, ancor che un omaggio alla città di Napoli, è da ricercare nella leggenda legata al velo. Si narra, infatti, che il committente Principe Raimondo di Sangro avesse insegnato allo scultore la calcificazione del tessuto in cristalli di marmo, così che da circa tre secoli molti di coloro che osservano il mirabile velo scolpito lo ritengono magnifico risultato di una “marmorizzazione” alchemica.
Ci piace ricordare a noi stessi come la nostra professione non sia fatta di prodigi ed alchimie, bensì di dedizione e sacrificio; così come il velo marmoreo è riconducibile all’ispiratissimo scalpello del Sanmartino allo stesso modo il sollievo apportato ai nostri pazienti è frutto soltanto di impegno professionale, abnegazione e conoscenza dell’arte medica.
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A. Sanguinetti, G. Bistoni, N. Avenia
2010 – F.to 16×23, pp. 256
Nell’ambito dei vari testi sulla mammella, questo atlante si ritaglia un suo preciso spazio. In effetti appare moderno, completo e di grande sintesi, arricchito da un interessante excursus storico sulle origini di questa chirurgia, sui chirurghi e sullo strumentario dell’era antica a quella moderna. I capitoli anatomici ono forniti di iconografia chiara e curata nei dettagli e di immediato apprendimento, le nozioni di embriologia ed istologia sono essenziali ed indiratte agli atti terapeutici. L’approccio clinico e diagnostico è aggiornatissimo, sono riportati le tecniche di immagine e tutti gli strumenti diagnostici attualmente a disposizione per una diagnosi preoperatoria, non tralasciando una valutazione critica.
L. Paoluzzi
2014 – F.to 16×23,5, pp. 384
La fitoterapia e’ da qualche anno di uso corrente in Italia ed alcuni medici hanno iniziato a parlare di fitoterapia di terreno, di fitoterapia clinica e di fitoterapia energetica. Gli aggettivi hanno il compito di specificare di che tipo di fito stiamo parlando e quelli citati hanno tutti lo scopo di sottolineare che è la costituzione del soggetto ed il suo assetto psico neuro endocrino ed immunitario (PNEI) che danno un significato al sintomo e non già la classica triade sintomatologia che connota la malattia. Le piante al pari dell’essere umano sono un insieme organico e funzionale che si sviluppa nello stesso habitat dell’uomo e che i loro costituenti chimici non sono un coacervo occasionale di molecole chimiche in attesa di essere da noi sfruttate. Le piante sono dotate di una energia propria che se ben conosciuta può essere usata per modulare quella umana quando si altera e rimettere il soggetto nel suo percorso fisiologico. questo è il tema che viene affrontato per la prima volta in Italia in questo libro.
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A. Sanguinetti, F. Loreti, A. Sidoni, N. Avenia
2009 – F.to 15×21, pp. 128
Il Protocollo del “linfonodo sentinella” rappresenta, attualmente, nella chirurgia oncologica mammaria la metodologia scelta per la stadiazione dell’eventuale interessamento ascellare della neoplasia mammaria e trova una sempre maggiore diffusione. Sulla base di una Loro ben consolidata esperienza, gli Autori, che operano nell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria” di Terni, in cui insiste il Corso di Laurea Specialistico in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, sede di Terni, hanno lodevolmente voluto affrontare in maniera multidisciplinare le tematiche inerenti il “linfonodo sentinella” ascellare, in una agile, ma esaustiva, e ben documentata, anche dal punto di vista iconografico, pubblicazione, che sicuramente riscuoterà il consenso degli specialisti e contribuirà ad una ulteriore, corretta, diffusione di questa metodica.
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L. Paoluzzi – F. Deodato – C. Di Stanislao
2015 – F.to 17×24, pp. 224
L’idea di questo volumetto nasce da una serie di iniziative lanciate all’inizio dello scorso anno e condotte all’interno di Eataly, che avevano come titolo “Anatomia del Gusto”. Gli incontri serali svolti nel corso di alcuni mesi, hanno goduto della partecipazione dell’Università degli Studi di Siena nella persona della professoressa Daniela Giachetti, Presidente della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e del dr. Carlo Di Stanislao, Direttore Area Umanistica ATMI (Istituto Superiore di Ricerca in Medicina Tradizionale e Antropologia), suscitando un grande interesse al punto che, su richiesta degli intervenuti, sono proseguiti dopo la pausa estiva con un tema analogo che prendeva in considerazione la scelta degli alimenti in base alla costituzione.
Il successo riscosso e la richieste continue da parte dei mille e più partecipanti avuti nel corso dell’anno, mi ha indotto, quale Direttore Area Scientifica ATMI (Istituto Superiore di Ricerca in Medicina Tradizionale e Antropologia), a coinvolgere i Colleghi facenti parte dello stesso, nello stilare queste poche pagine riassuntive del lavoro svolto. L’entusiamo che hanno mostrato all’idea è stato il sostegno necessario ad intraprendere l’opera non facile, perché quando si tratta di cibo, ci si deve confrontare con le abitudini, i gusti, le credenze, la fretta, i costi… di ciascuno, ma alla fine crediamo di essere riusciti nell’impresa o quantomeno ad insinuare il dubbio se ciò che stiamo mangiando sia del tutto adatto al nostro organismo e quindi valutare la possibilità di rivedere alcune scelte.
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A. Sanguinetti, N. Avenia
2008 – F.to 15×21, pp. 160
Alla fine del mese di Ottobre 2008 il Prof. Giuliano Daddi concluderà la propria vita accademica attiva. Ciò lascerà in quanti si riconoscono Suoi allievi un senso di vuoto e grande nostalgia per un’epoca che ha avuto, per chi l’ha vissuta, il fascino di un’epopea. E’ come se una parte di noi, improvvisamente, si perdesse trascinando con se una serie infinita di memorie ed esperienze, liete e meno fortunate, trascorse insieme, vissute intensamente, per più tempo che con la propria famiglia. Una moltitudine di immagini ed emozioni di un periodo che sta scivolando nella dimensione del ricordo affolla la mente per riporsi nello scrigno del passato. Da vero Maestro, Giuliano Daddi ha svolto il Suo compito con dedizione, precisione, ed efficacia, dando e pretendendo molto, con la non comune capacità di far emergere le migliori qualità dei collaboratori, stimolando decisione e forza d’animo per la realizzazione di sogni ed aspirazioni.
David Lazzari,
2021 – F.to 15×21, pp. 94
‘‘Siamo persone perché al di là della nostra struttura biologica c’è una dimensione psicologica, che caratterizza la nostra identità e soggettività, unità di misura del nostro benessere e dell’agire nel mondo’’.
Leonardo Paoluzzi, Alessandro Stranieri
2020 – F.to 15×21, pp. 50
Oli essenziali e COVID-19 – Ipotesi ragionate per la prevenzione del contagio
Leonardo Paoluzzi
2016 – F.to 15×21, pp. 92
L’aromaterapia come la fitoterapia fa parte del patrimonio vegetale dell’umanità che bisogna assolutamente proteggere a tutti i costi.Gli oli essenziali, materia prima per l’aromaterapia, hanno un ampio spettro d’azione e nessuno può più negare la loro efficacia antinfettiva come dimostrato sia in vitro che in vivo.L’abuso dei farmaci in generale e degli antibiotici in particolare ha portato ad un livello tale la tossicità farmacologica e la chemoresistenza batterica, che il ricorso alla cura e alla prevenzione con le piante medicinali è diventata obbligatoria.
Leonardo Paoluzzi,
2020 – F.to 15×21, pp. 138
Gli oli vegetali rappresentano un complemento necessario per gli oli essenziali, in quanto sono dei vettori indispensabili che permettono, al meglio, la penetrazione delle molecole aromatiche all’interno del corpo. Questa modalità d’uso è particolarmente raccomandata in tutte quelle situazioni in cui la cute del soggetto risulta essere particolarmente delicata e sensibile ad agenti esterni. Da tenere in considerazione inoltre, che molto spesso gli oli vegetali sono essi stessi portatori di molecole biologiche ad azione fisiologica riparatrice, soprattutto in campo dermatologico ed estetico. Alla luce di tutto ciò, raccomandiamo al lettere una scelta oculata della materia grassa da utilizzare caso a caso.
L. Paoluzzi, C. Di Stanislao
2014 – F.to 24×33, pp. 236
Il modello che informa questo libro è di tipo energetico e costituzionale, riunito tetrangonamente in un sincretismo sinergico che esula (o spera di esulare) dai generici “naturalismi” di tante consimili pubblicazioni. Potremmo genericamente parlare di sinergismo olistico (che il termine è molto di moda) se non temessimo di svilire l’intelligenza del lettore avvezzo a simili “boutade” vanagloriose; preferiamo, invece, i due qualificativi (anche in senso dialettico) di energetico e costituzionale che esprimono non solo le nostre intenzioni ma, molto sinceramente, anche l’obiettivo della pubblicazione. La visione dell’unità noumenica uomo come congerie irripetibile di energie (in cinese QI), come un qualcosa di globale e fisicamente e metafisicamente in relazione col mondo (attraverso ritmi e funzioni particolari) è temperata da uno studio (appassionato se non vogliamo dire approfondito) del costituzionalismo classico e moderno, portato fino ai suoi estremi limiti e conseguenze. Secondo il nostro pensiero il modo migliore di approcciare un rimedio vegetale è ancora quello di precisarne l’energia, il Qi, quindi la natura ed il sapore.. Questa maniera (in fondo tipica anche delle culture storiche occidentali) ci deriva dalla tradizione medica estremo – orientale e, propriamente cinese. In occidente la farmacopea cinese era, fino a pochi anni fa, quasi del tutto sconosciuta, nonostante il crescente affermarsi di tecniche o medicine energetiche generate dalla stessa matrice culturale (agopuntura, moxibustione, massaggio). In questi ultimi lustri, invece, si è andato diffondendo nel mondo occidentale (Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Italia) un crescente fiorire di pubblicazioni sul tema della farmacopea (e dietetica) energetica estremo – orientale, che ci hanno permesso di comprendere i criteri base che debbano guidare la scelta dei sapori in terapia e nella pratica dietetica elementare.
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L. Paoluzzi
2013 – F.to 17×24, pp. 224
Questa collana di fitoterapia clinica, nasce dall’esigenza di dare una panoramica ampia e di creare qualche punto fermo su alcune piante medicinali e su alcune terapie in determinate patologie. Nel fare ciò ci siamo ispirati ad una fitoterapia che oltre a prendere in considerazione i principi chimici contenuti nelle piante, tenesse conto che il complesso vegetale, il così detto fitocomplesso, rappresenta una risultante superiore alla somma delle singole parti, in quanto la sinergia molecolare che la natura ci ha messo a disposizione in quel vegetale è talmente ben bilanciata nei suoi componenti che la singola molecola non riesce a coprire il quadro clinico generale. Siamo talmente convinti di ciò che per trenta anni abbiamo lavorato in ambulatorio sui nostri pazienti in tal senso e i risultati costanti che abbiamo ottenuto ci danno ragione della scelta effettuata. Siamo arrivati a parlare di fitoterapia energetica, intendendo con ciò il fatto che il fitocomplesso esprime l’energia (Jing) che la pianta mette a disposizione del soggetto malato e non la singola molecola che elimina soltanto il sintomo.
Allo stesso modo prendendo in esame le diverse patologie ci siamo premurati di dare più una idea del malato affetto da quella condizione che del sintomo in sé. Abbiamo ripreso il concetto di “costituzionale” intendendo con ciò un complesso organico e funzionale che fa capo alla PNEI (psico neuro endocrimo immunologia). Si tratta di una condizione che è alla base della vita e che è in grado di mantenere in equilibrio il soggetto in funzione delle sue capacità di risposta all’adattamento richiesto a seguito di un cambiamento. Si tratta di una condizione costante della nostra esistenza e siccome ogni individuo avrà il suo assetto PNEI, quindi una sua specifica caratteristica di risposta, avrà anche una diversa specificità ad ammalare.
Leonardo Paoluzzi
2013 – F.to 17×21, pp. 392
L’originalità di questo quarto volume sta nel trattare i diversi oli essenziali (circa una cinquantina) secondo le loro caratteristiche chimico fisiche e secondo i dettami della medicina tradizionale cinese, nel senso che oltre ai dati relativi alla “chimica” viene riconosciuta loro una energia che conferisce ad ognuno un valore o yin o yang. Allo stesso tempo, considerando lo yin – freddo come un freno e lo yang – calore come un acceleratore, è stata fatta una classificazione in termini di attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico colinergico (freno – yin) e ortosimpatico adrenergico (acceleratore – yang), pertanto ogni olio essenziale viene classificato in yin o yang, simpatico o parasimpatico tonico o litico, caldo o freddo, a seconda se tonifica o disperde quella funzione neurotrasmissiva. In questa maniera siamo andati oltre le molecole chimiche costitutive, in quanto abbiamo riconosciuto in ognuno di loro la capacità di modulare il terreno neurovegetativo, stimolandolo o frenandolo.
G. Giustozzi, R. Cirocchi, B. Sensi
2008 – F.to 21×29,7, pp. 176
Il liposarcoma dedifferenziato retroperitoneale si inquadra nell’ambito dei tumori derivanti dal tessuto mesenchimale; tra questi rappresenta sicuramente uno tra i più diffusi ed è associato ad una aspettativa di vita breve, in relazione soprattutto alle dimensioni, alla sede, al sottotipo istologico, alla radicalità dell’intervento, alla presenza di metastasi a distanza. I liposarcomi hanno un’incidenza compresa tra lo 0,2 e l’1% di tutti i tumori solidi.
L. Paoluzzi, C. Di Stanislao
2013 – F.to 19×27, pp. 94
Il libro va inteso e letto come un prontuario ragionato di pronto impiego, una sorta di memoria di scorta o di riserva che fornisca utili elencazioni di specifiche proprietà farmacologiche, drenanti ed energetiche di una serie di principi vegetali di più largo impiego. La parte clinica, poi, suddivisa in tre livelli di trattamento, si adatta alle specifiche competenze e capacità del lettore che potrà, di volta in volta, accontentarsi di una terapia sintomatica (chimica – farmacologica), di terreno (equilibrio neuroendocrino) o energetica (basata sulle leggi del Qi). Una accurata impostazione sistematica delle manifestazioni subiettive ed obiettive, unitamente all’uso intelligente dei diversi mezzi diagnostici, saranno condizioni sottintese per una corretta diagnosi e terapia. Questo libro, lo ripetiamo, non è un trattato ma solo un Vademecum che non può prescindere da alcune fondamentali conoscenze di base circa la fisiopatologia umana. Crediamo che l’opera sia comunque utile e possa risultare preziosa a quanti si occupano o vogliono iniziare ad occuparsi, in modo logico e razionale, di fitoterapia
Leonardo Paoluzzi, Carlo Di Stanislao
2016 – F.to 16×23, pp. 324
Il presente libro nasce da un grande amore e da un involontario tradimento. L’amore per la fitoterapia ci ha indotto ad abbandonare la semplice dissertazione verbale e a trasferire per iscritto le nostre esperienze e le convinzioni che abbiamo maturato in questo ultimo quinquennio di studio e di lavoro. Ci siamo però accorti che durante l’operazione di (tra)scrizione avveniva una specie di tradimento: volevamo scrivere una materia medica fitoterapiaca con indirizzo pratico ed invece nasceva (come animato da una sua vita e da una sua volontà) un manualetto cogitato per coloro che vogliono accostarsi al paziente con l’animo, non tanto e non solo di curare, ma anche e soprattutto di capire, di penetrare nel problema e non svincolarlo dal vissuto globale dell’individuo.
L’interesse per la fitoterapia è notevolmente aumentato in questi ultimi anni ed il fiorire di “scuole”, “accademie” e pubblicazioni, testimonia una escalation non sempre qualitativamente positiva.
Questo Vademecum ha un carattere medico-pratico e la conseguente succinta linearità di traduzione è posta in modo da non volersi sostituire alle numerose ed ottime opere monografiche o pluritematiche sui diversi argomenti.
Il libro va inteso e letto come un prontuario ragionato di pronto impiego, una sorta di memoria di scorta o di riserva che fornisca utili elencazioni di specifiche proprietà farmacologiche, drenanti ed energetiche di una serie di principi vegetali di più largo impiego. La parte clinica, poi, suddivisa in tre livelli di trattamento, si adatta alle specifiche competenze e capacità del lettore che potrà, di volta in volta, accontentarsi di una terapia sintomatica (chimica-farmacologica), di terreno (equilibrio neuro-endocrino) o energetica (basata sulle leggi del Qi).
Una accurata impostazione sistematica delle manifestazioni subiettive ed obiettive, unitamente all’uso intelligente dei diversi mezzi diagnostici, saranno condizioni sottintese per una corretta diagnosi e terapia.
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