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Mario Polia
2015 – F.to 15×21, pp. 204
…L’Antropologia Culturale, per vocazione e definizione, è dedicata allo studio della cultura e dei fenomeni culturali essendo la cultura, per eccellenza, attività che distingue la natura umana. Lo scopo primario che una “dispensa” si propone è servire da orientamento e da guida nello studio. In questo caso, il nostro scopo è stato quello di tracciare un profilo introduttivo che permetta al lettore di definire natura e peculiarità di “cultura”, d’intenderne le caratteristiche e la dinamica…
L’Antropologia Religiosa limita il suo campo di studio a quell’espressione della cultura che è, propriamente, il pensiero religioso e rivolge il proprio interesse verso ognuna delle manifestazioni del pensiero religioso. Il campo d’indagine dell’Antropologia Religiosa riguarda sia le società prive di scrittura, e in generale, le culture “d’interesse etnologico”, sia il comportamento religioso delle culture complesse e delle civiltà che applicano a sé stesse il titolo di “evolute”…
…Questi appunti costituiscono l’ossatura di un discorso più complesso e articolato riguardante l’approccio antropologico alla struttura delle medicine tradizionali. Un argomento che abbiamo affrontato in ambito accademico sia in Italia che all’estero e al quale, anche recentemente, abbiamo dedicato seminari di studio…
Aa. Vv.,
2019 – F.to 15×21, pp. 200
Questo volumetto di Medicina e Antropologia, uno dei tanti prodotti dall’Istituto Superiore di Ricerca in Medicina Tradizionale e Antropologia, vuole mettere al centro dell’attenzione il ruolo dell’acqua nelle diverse culture e nelle sue diverse declinazioni. Padri francescani: Berardino; padri camaldolesi: Ubaldo Cortoni; antropologi: Mario Polia; fisici: Alessandro Paciaroni; ricercatori: Marco Passerini; menager aziendali: Americo Massi; medici, Francesco Deodato, Carlo Di Stanislao, Leonardo Paoluzzi, si sono dati appuntamento a Terni per “trattare” questo elemento fondamentale per la vita del pianeta intero. La partecipazione del pubblico, non solo ternano, è stata ampia e attenta al tema, ringraziando gli organizzatori per l’impegno profuso nella realizzazione dell’evento.
Nella sua realizzazione abbiamo pensato poi di ampliare le tematiche intorno all’acqua, riportando una serie di conferenze tenute dal prof. Mario Polia antropologo e Archeologo, docente presso l’università Gregoriana di Roma, che si sono svolte presso il cenacolo San Marco di Terni.
Aa. Vv., Traduzione a cura di Mario Polia
2016 – F.to 10×21, pp. 202
Questa raccolta di haiku è frutto di un personale cammino di ricerca “poietica” durato alcuni anni. All’origine, raccolte in quaderni, le traduzioni non erano destinate alla pubblicazione ma costituivano una sorta di “diario” che documentava in modo tangibile i risultati della mia ricerca. Un risultato mantenuto a lungo allo stato fluido poiché i testi, scritti a matita, subivano continue modifiche a seconda di come andava evolvendo la ricerca e di come andava affinandosi la mia sensibilità e la conoscenza della lingua giapponese.
Aa. Vv., Traduzione a cura di Mario Polia
2016 – F.to 10×21, pp. 168
Questa raccolta di haiku è frutto di un personale cammino di ricerca “poietica” durato alcuni anni. All’origine, raccolte in quaderni, le traduzioni non erano destinate alla pubblicazione ma costituivano una sorta di “diario” che documentava in modo tangibile i risultati della mia ricerca. Un risultato mantenuto a lungo allo stato fluido poiché i testi, scritti a matita, subivano continue modifiche a seconda di come andava evolvendo la ricerca e di come andava affinandosi la mia sensibilità e la conoscenza della lingua giapponese.
Aa. Vv., Traduzione a cura di Mario Polia
2016 – F.to 10×21, pp. 236
Questa raccolta di haiku è frutto di un personale cammino di ricerca “poietica” durato alcuni anni. All’origine, raccolte in quaderni, le traduzioni non erano destinate alla pubblicazione ma costituivano una sorta di “diario” che documentava in modo tangibile i risultati della mia ricerca. Un risultato mantenuto a lungo allo stato fluido poiché i testi, scritti a matita, subivano continue modifiche a seconda di come andava evolvendo la ricerca e di come andava affinandosi la mia sensibilità e la conoscenza della lingua giapponese.
Aa. Vv., Traduzione a cura di Mario Polia
2016 – F.to 10×21, pp. 94
Questa raccolta di haiku è frutto di un personale cammino di ricerca “poietica” durato alcuni anni. All’origine, raccolte in quaderni, le traduzioni non erano destinate alla pubblicazione ma costituivano una sorta di “diario” che documentava in modo tangibile i risultati della mia ricerca. Un risultato mantenuto a lungo allo stato fluido poiché i testi, scritti a matita, subivano continue modifiche a seconda di come andava evolvendo la ricerca e di come andava affinandosi la mia sensibilità e la conoscenza della lingua giapponese.
Aa. Vv., Traduzione a cura di Mario Polia
2016 – F.to 10×21, pp. 162
Questa raccolta di haiku è frutto di un personale cammino di ricerca “poietica” durato alcuni anni. All’origine, raccolte in quaderni, le traduzioni non erano destinate alla pubblicazione ma costituivano una sorta di “diario” che documentava in modo tangibile i risultati della mia ricerca. Un risultato mantenuto a lungo allo stato fluido poiché i testi, scritti a matita, subivano continue modifiche a seconda di come andava evolvendo la ricerca e di come andava affinandosi la mia sensibilità e la conoscenza della lingua giapponese.
Aa. Vv., Traduzione a cura di Mario Polia
2016 – F.to 10×21, pp. 862
Questa raccolta di haiku è frutto di un personale cammino di ricerca “poietica” durato alcuni anni. All’origine, raccolte in quaderni, le traduzioni non erano destinate alla pubblicazione ma costituivano una sorta di “diario” che documentava in modo tangibile i risultati della mia ricerca. Un risultato mantenuto a lungo allo stato fluido poiché i testi, scritti a matita, subivano continue modifiche a seconda di come andava evolvendo la ricerca e di come andava affinandosi la mia sensibilità e la conoscenza della lingua giapponese.
Andrea Agnetti,
2019 – F.to 16×23, pp. 368
Croci celtiche, svastiche, spirali, Sole nero e draghi.
Simboli antichi che vennero alla luce dalla grande necropoli pre-romana delle acciaierie di Terni.
In questa ricerca scientifica Andrea Agnetti ci guida alla scoperta delle origini indoeuropee e proto-celtiche degli antichi Umbri e degli Italici. Un viaggio avvincente e affascinante tra le polveri di una antica civiltà andata dispersa tra il centro Italia, la Scozia, il Galles e l’Irlanda. Scopriremo insieme tutta la potenza spirituale degli Umbri Naharki, un popolo agli albori della nascita della Civiltà Celtica internazionale.
Andrea Agnetti
2016 – F.to 16×23, pp. 256
TRATTATO DI ANTROPOLOGIA CULTURALE ed ETNOLOGIA
Andrea Agnetti ci guida nei meandri della proto-storia alla scoperta delle origini Celtiche di Terni.
In questo Trattato di Antropologia Culturale vengono sviluppate, con il metodo scientifico, 26 Teorie antropologiche e archeologiche per ricostruire un grande mosaico culturale Celtico andato in frantumi nel corso dei millenni.
Saranno dimostrate definitivamente le Origini Celtiche della Città di Terni e dell’Umbria.
Un Viaggio affascinante, tra il visibile e l’ invisibile, tra l’esoterico e il misterico, dove sarà svelata la filosofia e la magia celtica con cui la “Stirpe del Drago” fondò l’antichissima città di Terni.
Nelle conclusioni finali verrà analizzato il fenomeno antropologico-sociale che vive Terni, il Buio Identitario e si cercherà di capire cause e conseguenze di questo aspetto. Come è possibile Illuminare e vincere il Buio Identitario che avvolge oggi Terni nel 2016???
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