
Terni: La Città Dinamica – Dalla lotta di classe al consenso 1919 – 1936
di: Rago RobertoAcquistabile anche in Stock – Minimo 10 copie (cumulabili con altri titoli in stock) con il prezzo scontato del 75% solo dopo aver contattato la Morphema Editrice all’indirizzo fabio@morphema.it
Rago Roberto,
2016 – F.to 16×23, pp. 512
Il libro è frutto di un lavoro appassionato che ricostruisce la realtà storica di Terni, città a vocazione siderurgica, che si guadagnò per le prestigiose Acciajerie, l’appellativo di “Manchester italiana”. Nel periodo che va dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento(1919), la città di Terni ha conosciuto da subito, un’adesione lenta ma costante, nei confronti del nuovo movimento politico. Infatti, numerosi sono stati i ternani che parteciparono alla “Marcia su Roma”. TERNI: la città dinamica, vuole essere il risultato di uno studio, iniziato da tempo, per un lavoro già da anni pubblicato, “Terni in camicia nera”.
Attraverso un’attenta ricerca storiografica ed iconografica, si è inteso far emergere tutte le contraddizioni politiche e sociali, riferibili alla fabbrica, al dopolavoro, alla stampa locale e finanche alla scuola.
Il saggio recupera due personaggi importanti, dal punto di vista economico, sociale e politico. L’ingegner Arturo Bocciardo, che da Amministratore delegato della Soc. “Terni”, ne diventò, poi, il Presidente, catalizzando gli interessi locali e nazionali e, con l’appoggio diretto di Mussolini, di cui fu uno dei primi sostenitori. Egli riuscì a fagocitare l’Amministrazione locale della città, e a sedare la riottosa classe operaia di sinistra. L’ing. Bocciardo diventò in pochissimi anni il deus ex machina della siderurgia italiana e attraverso “l’irizzazione dell’Acciaieria”, legando così per decenni, il destino della fabbrica con quello della “città dinamica”. Dall’altra parte troviamo la medaglia d’Oro al Valor Militare, Elia Rossi Passavanti che, come legionario partecipò nell’impresa fiumana, al fianco di G. D’Annunzio, e grazie a quest’ultimo ed alla personale attività politica, sedette in Parlamento prima, e poi accentrando su di sé, molte delle cariche del PNF locale. Fu tra i promotori della elevazione di Terni a Provincia del Regno, ottenendo a coronamento della sua carriera politica, la nomina a primo Podestà ternano.
Interessante diventa l’approccio nei confronti dell’iconografia di cui il Fascismo si servì. Notiamo infatti, come nel linguaggio verbale ed iconico, si assumeva un modello subliminale ed evocativo, per controllare l’immaginario collettivo e conquistare, in questo modo, l’adesione delle masse ricorrendo all’affabulazione.
L’intima validità, come del resto le difficoltà, di una storia locale sono compendiate in questa monografia, nella proposta di un’apertura scientifica e metodologica che finalmente si scrolli di dosso quell’amnesia istituzionale, colpevole di aver troppo a lungo anestetizzato, periodi di storia locale, che ancora non fanno parte della memoria condivisa, mentre la storiografia contemporanea mostra invece, sete di verità storiche da parte delle nuove generazioni, non più rinviabili.
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